Figlio della quarantena
Il primo frutto del nostro isolamento oggi è chiederci: ma domani? Lo domandiamo a un immaginario interlocutore in fil di ferro che tuttavia non vuole proprio saperne di darci una mano. Così, persi nel limbo, ci appoggiamo l’uno all’altro per brevi attimi di incosciente rifiuto delle distanze minime. Riflessioni, domande o cianfrusaglie varie trovate e sopravvissute sotto i divani.
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