Figlio della quarantena

Il primo frutto del nostro isolamento oggi è chiederci: ma domani? Lo domandiamo a un immaginario interlocutore in fil di ferro che tuttavia non vuole proprio saperne di darci una mano. Così, persi nel limbo, ci appoggiamo l’uno all’altro per brevi attimi di incosciente rifiuto delle distanze minime. Riflessioni, domande o cianfrusaglie varie trovate e sopravvissute sotto i divani.

Leggi il seguito

Crisi organica

È opinione assai diffusa che la crisi del coronavirus sia la più grave e traumatica, tra quelle che hanno scosso il nostro paese, almeno dai tempi della Seconda Guerra mondiale. L’affermazione ha – come vedremo – un contenuto di verità incontrovertibile, ma la sua generica enunciazione si presta a pericolosi fraintendimenti. In effetti è questo il rischio che si corre, se ci si affida al giudizio dominante. Si dice: «La crisi è oggettiva; la sua ineluttabilità è sotto gli occhi di tutti; è prodotta dall’invasione di un nemico esterno che adopera armi letali a noi per ora ignote; in attesa di indagarne le ragioni, non ci si può attardare né dividere sulle

Leggi il seguito