Per un Ritorno al Futuro

Dopo il Covid-19, gli effetti della crisi climatica – sistematicamente ignorata dalle istituzioni – rischiano di farci precipitare in un’emergenza ancora peggiore di questa. Ma c’è una soluzione: le strategie per contrastare il cambiamento climatico risolverebbero al tempo stesso molti problemi sociali contro i quali si combatte da decenni, oltre a prevenire nuovi rischi sanitari. Lo sentite? Il treno ha fischiatob All’improvviso ci siamo ritrovati confinati

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Cigni neri, carne rossa e divoratori di tutti i colori

Ormai la polemica tra Stati Uniti e Cina circa le responsabilità sull’origine della pandemia ha definitivamente assunto le forme della guerra psicologica, trasferendo il duello tra la “vecchia” e la “nuova” superpotenza dai dazi doganali alle accuse di aver provocato il contagio; a questo punto, quindi, il suo interesse è essenzialmente geostrategico. La vicenda invece della trasmissione del Covid-19 dagli animali all’uomo (zoonosi) rimane un interrogativo

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Il grande ritorno al nuovo mondo

L’immagine della Nave nella quale stiamo navigando tutti rimane un archetipo catartico per l’umanità. Mi piace molto immaginarci tutti in viaggio in questa quarantena – anche mentale e spirituale- che, dopo essere salpati, ci riserva l’ansia e l’attesa dell’approdo.
Ma potremmo avere delle sorprese, belle o brutte. Potremmo giungere nuovamente al porto di partenza e camminare in mezzo alle macerie oppure potremmo sbarcare nella Terra Promessa

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La piega del gomito

Dice bene il nostro Presidente Conte, stando a casa in quarantena si scoprono molte cose. La quarantena è un momento indubbiamente difficile per tutti, ma è anche un momento di raccoglimento, un momento sorgivo di nuove e arricchenti conoscenze. Una su tutte: la piega del gomito.
La piega del gomito è una parte del corpo che non conoscevo prima di questa quarantena. In realtà, devo confessare che il gomito stesso è una parte del corpo che ho sempre colpevolmente trascurato, considerandola solo la congiuntura nodulare di due segmenti di braccia.

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Pandemia e resilienza filosofica

Dare un nome alle cose rientra fra i privilegi di noi esseri umani. Forse aiuta anche a placare qualche ansia. E di sicuro a classificare i fenomeni del mondo che ci circonda: a orientarsi meglio tra le loro sollecitazioni. Eppure, proprio questo privilegio oggi sembra essere soltanto un’ulteriore conferma di quanto sia grave la crisi in cui un virus è stato in grado di precipitare il mondo intero: più capisci e classifichi le cause e le conseguenze di questa pandemia da Covid-19; più cominci a orientarti nello scenario planetario che essa sta delineando e più la tua ansia invece di placarsi si accresce. Fino a farti sentire con chiarezza che proprio a questa pandemia possiamo reagire in modo costruttivo soltanto facendo nostro l’ammonimento consegnatoci da Goethe in una delle sue Massime e Riflessioni: «E’ difficile venire a capo degli errori del nostro tempo: se si prendono di petto si rimane soli; se ci si inchina di fronte a essi non se ne ricava né onore né gioia» (TEA, 1988, n. 440).

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