Kuze vuol dire vaso

Stamattina sono andata in tribunale. Prima di uscire di casa, ho preso un quaderno per scrivere l’autocertificazione, ché anche in Grecia te la scrivi da sola. Qual è la mia necessità? (1 banca, 3 supermercato, 6 attività motoria?). Si può andare in tribunale? E mentre camminavo mi dicevo che ero stanca di questa fatica, di dovermi alzare, di sapere dove si trovano i tribunali e come funzionano queste cose.
Fatto sta che ci sono andata

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L’epidemia, i migranti, gli untori

Il motoscafo entra nel porto di Lampedusa intorno alle 23 di domenica 16 febbraio. A bordo ci sono sedici persone. Si tratta di quattro famiglie libiche, in fuga dalla guerra. Oltre alle forze dell’ordine, ad attenderli al molo c’è una troupe di Rete4 che si avvicina, chiede in inglese da dove arrivano, quanti sono. «Arriviamo dalla Libia,

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Il mondo di cui prendersi cura

Nella mia quotidianità, con l’isolamento, si è dolcemente insinuata un’abitudine che prima non avevo. Non è questione di imposizioni o consigli: ho iniziato quasi per caso e adesso questo gesto è diventato un tranquillo rituale. La sera, sul tardi, mi affaccio al ballatoio dove si trova l’ingresso di casa mia e ri-mango per qualche minuto a contemplare il buio sospeso su quel piccolo angolo di Torino che si offre al mio sguardo.
Sulla sinistra, fra gli alberi, svetta Superga, che di notte – specialmente quando le stelle e la luna le fanno corteo – è ancora più bella. A tutto quello che sta più in basso non avevo mai prestato troppa attenzione. Adesso, invece, ci sono costretto.

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