Il caso Russia

La possibilità di risvolti autoritari di contorno alla pandemia è un dato di fatto ormai assodato. Ce lo dimostra Viktor Orbán, nel silenzio generale della democratica Europa, rotto solo da una timida dichiarazione d’intenti di Ursula Von der Leyen. Oltre i confini dell’Unione, tuttavia, qualcun altro non ha esitato ad approfittare di questa occasione. Un mese fa, Putin ha sfruttato la minaccia della pandemia con invidiabile tempismo per rafforzare il proprio consenso, quando in Russia la diffusione del virus sembrava ancora relativamente lontana. Da poco i contagi hanno iniziato ad aumentare esponenzialmente, e con loro vengono alla luce i punti critici della gestione dell’emergenza da parte del Cremlino.

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